martedì 1 aprile 2014

sabato 11 febbraio 2012

La costa dello Zingaro. Riserva naturale orientata.

La riserva dello Zingaro è stata la prima zona protetta della Sicilia, è una delle poche zone costiere siciliana a non essere attraversata da una strada litoranea, si estende per circa 7 Km di costa e per 1700 Ha. Fu istituita con la legge regionale 98/1981 dopo una forte opposizione, delle popolazioni locali guidate da numerosi gruppi ambientalisti, alla costruzione della strada litoranea Scopello-San Vito Lo Capo, così vennero espropriate le terre e preservata una delle zone più belle dell'isola.
Pur soffrendo di poco controllo e di mancanza di attenzione, in special modo nei mesi estivi, nei quali il susseguirsi di incendi dolosi ne mettono a dura prova la sopravvivenza, la riserva rimane molto attraente e ricca di specie animali e vegetali.
Se potete fate una passeggiata nei mesi meno affollati, maggio, giugno, settembre, vivrete sensazioni indimenticabili, vi sentirete in equilibrio con la natura e con voi stessi. Buona visita!
 













Riserva Naturale Orientata dello Zingaro
Riserva naturale Wikipedia

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sabato 16 aprile 2011

Capo Zafferana, "pan di zucchero"

Ci troviamo a Santa Flavia, Provincia di Palermo, è un piccolo promontorio a strapiombo sul Mar Tirreno, da qui ha inizio il golfo di Palermo. Insieme a Monte Catalfano, Capo Zafferana, è stato dichiarato Sito di Interesse Comunitario, alle sue spalle si trova il sito archeologico di Solunto, un antica città fondata dai Fenici. Facilmente raggiungibile da Palermo questo tratto di costa è uno dei più belli di Sicilia.

Sulla vetta del monte si trovano i resti di una torre di avvistamento, la torre "Afe", costruita a metà del 1500, faceva parte di un sistema di torri sorte a difesa delle numerose tonnare presenti su tutta la costa Palermitana. Oltre il rudere, della base, della torre dalla forma quadrangolare, rimane traccia di una cisterna dalla forma allungata, ancora munita della bocca di servizio.

giovedì 30 settembre 2010

Lo stretto di Messina. Scilla e Cariddi.

Cominciamo dal punto più vicino al "Continente", questa avventura è di tutti e per tutti!

…Il mar fra mezzo entrando
tanto urtò, tanto rose, che l’Esperio
dal Sicolo terreno al fin divise:
e i campi e le città, che in su le rive
restaro, angusto freto or bagna e sparte
nel destro lato è Scilla: nel sinistro
è l’ingorda Cariddi. Una vorago
d’un gran baratro è questa, che tre volte
i vasti flutti rigirando assorbe,
e tre volte a vicenda li ributta
con immenso bollor fino alle stelle.
Scilla dentro e le sue buie caverne
Stassene insidiando; e con le bocche
Dé suoi mostri voraci, che distese
Tien mai sempre ed aperte, i naviganti
Entro al suo speco a sé tragge e trangugia.
Dal mezzo in su la faccia, il collo e ‘l petto
Ha di donna e di vergine; il restante,
D’una pistrice immane, che simili
A’ delfini ha le code, a i lupi il ventre.
Meglio è con lungo indugio e lunga volta
Girar Pachino e la Trinacria tutta,
che, non ch’altro, veder quell’antro orrendo,
sentir quegli urli spaventosi e fieri
di quei ceruli suoi rabbiosi cani. …

Virgilio, L'Eneide, volgarizzata dal comm. Annibal Caro, David Passigli e soci, Firenze 1836.